domenica 24 febbraio 2008

Inventatemi lo Spot


Si, proprio cosi'. Sono molte e molto note le aziende che anche in Italia hanno scoperto i vantaggi del Crowdsourcing. Gia', ma che cos'e' il Crowdsourcing? Wikipedia ci dice che e' l'assegnazione in esterno un compito normalmente assegnato ad un impiegato. Mettiamola cosi: dati un'idea, un progetto o un problema, le rete consente al committente di turno (l'azienda in questo caso), di chiedere aiuto ad un ampio pubblico di esperti, tecnici e problem solver. Non ci sono confini territoriali: qualcuno da qualche parte, ha la soluzione al vostro problema.
Settimana scorsa a Milano al Minibar, si e' presentata Bootb (brands out of the Box), una interessante realta' americana creata da un Italiano che propone un modo particolarmente interessante di sfruttare il crowdsourcing e la generativita' presente in rete: da un lato ci sono le aziende, in cerca di stimoli o progetti per un nuovo spot pubblicitario, che si iscrivono al sito e indicono le gare creative, segnalandone tutti i dettagli: il tipo di campagna, il prodotto da promuovere, il target di pubblico, gli obiettivi, la data di scadenza e persino il budget previsto. Dall’altro ci sono gli utenti, che si iscrivono (gratuitamente) e propongono le loro soluzioni creative. Al termine della campagna l’azienda sceglie l’idea migliore e il budget passa direttamente al vincitore. Una normale asta, in fondo. Niente di originale. Non fosse che al gioco può davvero partecipare chiunque, dalla super-agenzia pubblicitaria di Manhattan al giovane copy freelance alla casalinga di Voghera (sempre che esista ancora qualche casalinga a Voghera). Senza discriminazioni, senza confini, senza limiti che non siano quelli della creatività.
Il primo budget, ben 19800 dollari se lo e' aggiudicato un russo vincendo la gara creativa proposta da Auchan, colosso della grande distribuzione. Vi interessa il meccanismo e vi va di provarci? date un occhiata anche a Zooppa e SenzaMedia e poi, in bocca al lupo!

sabato 23 febbraio 2008

How much advertisers pay 4 your attention in NYC?

Ho trovato questo video sul sito di Good, un magazine di Los Angeles. Attendete il caricamento, bastano 90 secondi ma poi, il video vale il minuto e mezzo che dura ;-)

giovedì 21 febbraio 2008

Anytime Anywhere Media Measurement


La mission del nuovo ambizioso progetto di NielsenNetRatings USA parte dall'assunto che il consumo di televisione in rete e' sempre piu' consistente anche rispetto a quello tradizionale. Le persone propense a seguire il proprio Tv Show in rete sono tante che le stesse emittenti, le concessionarie pubblicitarie e le aziende che investono in comunicazione, cominciano a chiedere che un ente indipendente rilevi i contatti e le visioni di cui gode uno show o una serie in rete.
Ecco dunque che Nielsen (organismo numero 1 nella rilevazione delle audience in America) annuncia che comincera' a rilevare gli ascolti dal web per la fine del 2008. Non solo, l'intenzione e' quella di allargare il campo di osservazione anche ai cellulari ed altre apparecchiature cosi' da adattarsi ai nuovi modi per vedere i programmi tv.
La cosa pero' potrebbe rivelarsi piu' difficile di quanto possa sembrare dato che ogni medium ha una sua fruizione e un suo uso e quello della rete non e' lo stesso della televisione. In sostanza un utente che guarda un programma televisivo in rete non lo fa come lo farebbe in televisione, non proviene dalle stesse fonti e l'azione comunicativa potrebbe avere conseguenze differenti. Oltre a questo, sono certo che interessanti questioni rimbalzeranno tra le mura delle meeting room di Nielsen:"come si posizionano i siti di videosharing? ...la fruizione illegale come si misura e quanto influisce sugli ascolti?"
In bocca al lupo Nielsen...

martedì 19 febbraio 2008

Marketing non convenzionale


Esce oggi "Marketing non Convenzionale", il libro del clan di Ninja Marketing (Mirko Pallera e Alex Giordano) ai quali per l'occasione si aggiunge il teorico del tribalismo Bernard Cova.
Il libro illustra con taglio critico le principali tecniche del marketing tribale o non-convenzionale (virale, guerrilla, tribale ecc...) e codifica in 10 punti strategici il passaggio dal "vecchio" al "nuovo" marketing.
Un grosso in bocca al lupo agli amici di Ninja Marketing con i quali ho avuto occasione di collaborare in Mtv.
Per chi fosse interessato, domani a Milano alle ore 11, in Accademia di Comunicazione c'e' la presentazione... ci vediamo li.

sabato 16 febbraio 2008

Sessantaquattro milioni di utenti sono attualmente in ostaggio di Facebook. Peccato che ancora non lo sappiano. Facile creare un account nel popolare social network, ma vi siete mai chiesti se sia altrettanto facile cancellarlo? Ci ha pensato Nipon Das, 34enne manager americano, che per più di due mesi ha cercato di eliminare il proprio profilo e le informazioni in esso contenute da Facebook. Il risultato? Nessuno. Nemmeno una minaccia di azione legale gli ha evitato di ricevere l'ennesima mail da parte di un reporter che, entrando in Facebook, è riuscito a trovare il suo profilo e a contattarlo.
Nonostante Das abbia seguito le procedure di cancellazione segnalate nel sito i suoi dati sono ancora in possesso dei database del social network anche se il suo profilo non è più visibile. Il sito infatti offre la possibilità di cancellare i dati, questi però non vengono irreversibilmente eliminati ma memorizzati sotto forma di copie nei server di Facebook.
Per i più maligni la ragione di tanta affezione ai dati sarebbe da rintracciare nel tentativo degli amministratori di Facebook di sfruttare il grande patrimonio di informazioni demografiche rendendolo accessibile alle aziende.
Su Facebook, ironia della sorte, è addirittura nato un gruppo dal titolo "Come cancellare definitivamente il tuo account da Facebook". Creato da uno studente svedese il gruppo era composto da circa tremila utenti. Questo prima che la denuncia di Das Nipon diventasse pubblica, ora gli utenti sono saliti a più di dieci mila e la cifra sembra aumentare ora dopo ora.
Clikka qui un "how to" su come cancellare il proprio account da Facebook.
Un segnale d'allarme per quanti riempiono di dati personali il proprio profilo su Facebook e su altri social network.

Chi naviga... acquista!


Occupandomi di advertising online, sento spesso dire che se un banner non da luogo ad un acquisto online... beh, allora evidentemente quell'attivita' di comunicazione e' poco efficace. E' vero? In parte si, un banner o un'attivita' di comunicazione online (parlo di banners x comodita' ma in realta' il concetto vale x tutti i tipi di comunicazione online), che da luogo ad un acquisto diretto online ripaga l'investimento ma siamo sicuri che la comunicazione che non da luogo ad un acquisto valga poi tanto meno? La risposta, secondo l'ultimo studio pubblicato da EIAA (European Interactive Advertising Association), e' no.
Seppur in modo non diretto, quel banner contribuira' in modo deciso a determinare le preferenze del consumatore che poi, seppur non necessariamente online ma magari al punto vendita, influenzeranno le preferenze del consumatore e si tradurranno in una vendita. Misurare il ritorno di questo investimento diventa ovviamente + complesso ma non per questo ci si puo' permettere di trascurarne l'importanza. Leggete i dati della ricerca e capirete perche' ;-)

La nuova ricerca di EIAA evidenzia che, dopo una ricerca sul Web, il 40% degli acquirenti online europei cambia idea sui marchi da acquistare. Gli inglesi sono più influenzati dalle informazioni disponibili su Internet (49%), mentre gli italiani sono tra quelli che più difficilmente cambiano idea (27%).

Dati per Paese:
% di chi cambia idea sul marchio da acquistare dopo una ricerca su Internet
Regno Unito 49%
Danimarca 48%
Norvegia 44%
Paesi Bassi 44%
Belgio 42%
Svezia 42%
Media europea 40%
Francia 36%
Germania 37%
Spagna 34%
Italia 27%

Oltre la metà (59%) degli acquirenti online considera i siti Web di marchi noti una fonte importante di informazioni per la ricerca o la valutazione di un prodotto o servizio, mentre i motori di ricerca sono considerati più utili (76%) delle segnalazioni personali (72%). Il 61% considera i siti Web con i confronti di prezzi un'utile fonte di informazioni, mentre il 57% legge le recensioni dei clienti dei siti Web per agevolare la scelta. 

Lo studio evidenzia che, dopo una ricerca online, i consumatori europei tendono a cambiare idea quando si tratta di acquistare prodotti elettronici (il 59% ha cambiato idea sul marchio) mentre per le prenotazioni di pacchetti vacanze e viaggi ha cambiato idea il 43%.

Vendite online
L'80% degli utenti Internet europei ha acquistato online un prodotto o servizio, con un aumento del 3% rispetto al 2006 e del 100% rispetto al 2004. In effetti, in appena sei mesi, questi acquirenti online europei hanno effettuato 1,3 miliardi di acquisti, spendendo mediamente € 747 a testa.

La percentuale di acquirenti online di prodotti e servizi specifici è aumentata in modo significativo dal 2006, con un aumento del 33% per l'acquisto di cellulari, del 22% di prodotti finanziari, del 18% di mobili, del 13% di accessori per auto e dell'11% di pacchetti vacanze. L'acquisto online sia di prodotti elettronici sia di biglietti per spettacoli cinematografici è quantitativamente aumentato del 10%.

Nel complesso, gli acquisti online più diffusi sono rappresentati dai biglietti di viaggio (54%), seguiti da pacchetti vacanze (42%), libri (40%), biglietti per concerti/teatri/festival (38%), abbigliamento (33%) e prodotti elettronici (33%).

I 10 più diffusi prodotti/servizi acquistati online nel 2007:
Biglietti di viaggio 54%
Pacchetti vacanze 42%
Libri 40%
Biglietti per concerti/teatri/festival 38%
Abbigliamento 33%
Prodotti elettrici 33%
CD 23%
Biglietti cinematografici 23%
DVD 21%
Download di musica 19%

Stereotipi online?
La ricerca evidenzia le differenze tra i sessi negli acquisti online, dove le donne sono particolarmente orientate all'acquisto di abbigliamento (40% contro il 27% degli uomini) e pacchetti vacanze (46% contro il 38% degli uomini), mentre la controparte maschile è più orientata all'acquisto di dispositivi high tech (39% contro il 27% delle donne) e CD (25% contro il 20% delle donne).

giovedì 14 febbraio 2008

I giovani e la tecnologia: li conosciamo davvero?!?

Segnalo questo incredibile video perche' divertente e molto istruttivo per chi vuol capire di piu' del rapporto tra giovani e tecnologia... Un po' lungo forse ma davvero lascia a bocca aperta!

Tutti al MiniBar


Da segnalare una interessantissima iniziativa per chi in Italia si appassiona al web 2.0 ed ai social media. Minibar vuol essere evento sociale e luogo di incontro ed aggregazione per chi opera nel contesto o e' interessato ai nuovi scenari della comunicazione online.
Si tratta di un appuntamento, il primo in Italia, gia' attivo ed apprezzato dal 2006 nella realta' inglese che si e' dimostrato efficace non solo nell'attrarre ricercatori, sviluppatori web, blogger, giornalisti e imprenditori ma soprattutto come punto di incontro tra il mondo dell'impresa e delle start up 2.0 con rappresentati degli ambienti di ricerca, sviluppo, venture capital e media al fine di favorirne lo scambio di competenze e stimolare networking e collaborazione.
Minibar e' in calendario per il 15 Febbraio 2008 a Milano ore 18 presso la Triennale di Milano. Ingresso libero.
Spoldi presente ;-)

lunedì 11 febbraio 2008

Serve un prestito? ecco Zopa


Preciso subito che con tale post non voglio promuovere Zopa ne tantomeno incentivare al ricorso al credito al consumo. Semplicemente, trovo interessante e degno di nota che anche nel ns paese sia possibile richiedere un prestito online concesso non dalle solite finanziarie che tutti conosciamo (Findomestic, Agos o simili) bensi' dagli utenti stessi. Avete capito bene. Se avete del capitale e volete "investirlo", tra i vari impieghi c'e' oggi anche la possibilita' di prestarlo a privati cittadini bisognosi di un prestito. Gia', ma chi fa da tramite? Zopa o il piu' recente Boober. Entrambe sono realta' che hanno alle spalle aziende solide (le stesse che in passato hanno finanziato il lancio di Ebay, Egg e Skype) e che con tutte le autorizzazioni legali e fiscali richieste dalla normativa del ns paese, si affacciano al mercato del credito al consumo portando maggior concorrenza e, potenzialmente, migliori condizioni per chi ha bisogno di un prestito. Un esempio: un prestito da 5.000 euro in 24 mesi e' proposta da Zopa ad un TAEG (tasso annuo effettivo globale) tra il 5,5 e il 9%. Lo stesso prestito, richiesto ad Agos, evidenzia un TAEG pari all'11,11%. Naturalmente Zopa richiede una commissione che oscilla tra lo 0,5 ed il 2% della somma erogata. Veniamo infine a chi invece presta denaro: il rischio insolvenza del debitore viene ridotto distribuendo la cifra totale che si ha intenzione di prestare su + debitori ed il guadagno sul capitale, secondi i dati che emergono da Uk (dove Zopa e' attiva da + tempo) evidenziano un incremento del 7% annuo. Anche in questo caso bisognera' pagare una commissione a Zopa (1%) e tenere presente che sul capital gain e' previsto un prelievo fiscale. Un invito a tutti: misuratevi la palla e se potete evitate il ricorso al credito ma se ne avete bisogno, non dimenticate di consultare anche Zopa e Boomer, potreste trovarli convenienti. Insomma, un altro esempio di allargamento della concorrenza e di vantaggi per il consumatore grazie alla rete. 

domenica 10 febbraio 2008

Risparmio energetico: 4a Giornata Internazionale- Aderisci anche tu!


MI ILLUMINO DI MENO: e' la + importante campagna internazionale si comunicazione e sensibilizzazione al risparmio energetico. L'invito e' rivolto a tutti, privati ed istituzioni, chiamati a ridurre al minimo i loro consumi energetici dalle 18 alle 19,30 del 15 Febbraio.
Obiettivi dell'iniziativa sono contrastare il cambiamento climatici globale, sensibilizzare alle tematiche ambientali i cittadini con azioni di grande visibilita', stimolare partecipazione diffusa.
L'iniziativa e' promossa ed organizzata da Caterpillar, trasmissione in onda su Rai Radio2.
Come aderire: racconta in onda il tuo contributo al risparmio energetico; ascolta le possibilita' x risparmiare ed adottale nella tua vita quotidiana; scarica e diffondi il materiale disponibile online sul sito programma.
Che aspetti, aderisci anche tu!  clicca qui: aderisco!

Microsoft: l'unione fa la forza?


Mai come in questo periodo per il gigante di Redmond sembra pensare al proverbio "l'unione fa la forza". Forse accortasi del pericolo di lasciare troppa "corda" a macchine da business perfette come Google ed Apple, capaci di cavalcare appieno ogni dinamica di sviluppo tecnologico e sociale, Microsoft e' partita al contrattacco. Lo fa tentando costose acquisizioni di player concorrenti come nel caso dell'offerta d'acquisto indirizzata a Yahoo oppure, attivando partnership con importanti player del mondo dei media.
Aproposito di partnership, e' risaputo che Microsoft ed Mtv hanno da poco lanciato la beta di URGE, un music-store che i cervelli delle 2 aziende hanno pensato per combattere lo strapotere (peraltro meritatissimo) di iTunes. Rispetto a quest'ultimo, oltre all'acquisto del singolo brano, gli users potranno attivare un abbonamento da 10/15 $ che permettera' loro download illimitati di titoli e trasferimento sul proprio lettore Mp3. Proprio qui pero' sta la pecca del programma: i files scaricati da URGE non saranno compatibili con i lettori prodotti dalla Apple. Evito di commentare... ma chi lo desidera si senta pure libero di farlo :-)
Un altra importante novita' di questi giorni e' l'accordo tra Microsoft, Mtv e Sony BMG per la diffusione dei Videoclip sui portali europei di Msn. In questo caso, l'azione e' chiaramente volta a contrastare Google ed il business pubblicitario che mai come in questi ultimi tempi sembra esser saldamente nelle sue mani. Il servizio xmettera' agli utenti di vedere video musicali delle star legate alla Bmg e spezzoni delle trasmissioni + famose di Mtv. Il costo dell'operazione sara' finanziato dai ricavi pubblicitari che, pare, troveranno equa distribuzione tra le 3 aziende. Obiettivo, oltre a maggiori introiti da adv, e' sottrarre utenti a Youtube e lanciare o rilanciare i servizi video di Msn. A questo punti viene da chiedersi perche' Microsoft non abbia adottato prima una strategia + aggressiva invece di dover correre poi ai ripari...