mercoledì 28 novembre 2007

Web 3.0, chissa'


...che il web 2.0 abbia riportato utenti, investitori e giusta considerazione al media online nello scenario dei mezzi di comunicazione, e' un fatto. Ma perche' e come e' sato possibile muovere tale fenomeno in cosi' breve tempo? 
Molte sono in effetti le leve che insieme hanno contribuito alla "rivoluzione" 2.0. C'e' chi afferma che la maggior diffusione della banda larga abbia consentito la crescita del bacino utenti (IAB parla di circa 22-23 Ml in Italia) e la profondita' di utilizzo della rete e questo, e' certamente vero. Altri sostengono che a coinvolgere "le masse" sia stata la possibilita' di rappresentare se stessi in rete, di dire la propria di partecipare alla rete.. immancabile quindi la citazione dei servizi + noti e diffusi quali Facebook, MySpace, Flickr e molti altri. Anche questo e' un fatto incontrastabile. Ma nessuno o forse pochi, osano pensare a cosa verra' dopo questo momento incredibile che oggi stiamo vivendo. In effetti e' giusto godersi il momento, raccogliere i frutti di tanto duro lavoro fatto dal 2001 ad oggi per convincere utenti ed investitori che il web non e' quel mostro che in tanti, dallo sboom in poi, hanno cercato di far credere pero', non interrogarsi su come potranno evolvere le cose e' un atteggiamento miope che il + moderno e veloce dei media non puo' permettersi.
Ho letto una intervista a Maurizio Decina (prof. ordinario di Telecomunicazioni al Politecnico di Milano nonche' immancabilmente membro del Cda di diverse Aziende tra cui Telecom,Tiscali,INet etc etc.) nella quale, oltre a considerare poco utile la famosa "rivoluzione dal basso" ke ha portato milioni di utenti a fare l'informazione e a rappresentarsi in rete, sostiene che il futuro di internet sara' il web semantico, la possibilita' di parlare con il proprio pc attraverso un linguaggio naturale e non con comandi standard come avviene oggi.
Interessante, ma cosa si intende? Facciamo un esempio: per cercare un Hotel in rete, bastera' dire al proprio pc o al proprio telefonino:"cercami una camera doppia in hotel a New York sulla Fifth, dal 5 al 10 Dicembre". Il pc cerchera' l'Hotel su Google, ne confrontera' la posizione su GMaps, tramite il sito dell'Hotel verifichera' la disponibilita' della sistemazione e infine, ci presentera' le soluzioni prenotabili.
Si tratterebbe quindi di sistemi in grado finalmente di rispondere a richieste complesse. Non e' difficile immaginare che sono gia' molte le realta' aziendali al lavoro su questa sfida. Google sperimenta continuamente sistemi che le consentano di sfruttare al meglio l'efficacia degli algoritmi di "page rank". Cavalcando il fenomeno degli User Generated Content, sono allo studio tecnologie (Opine) che permetttano di eastrarre o aggregare recensioni e consigli degli utenti su specifici prodotti cosi' che cercando per esempio un Hotel "dignitoso", la macchina possa restituirci un risultato automatico che non necessiti di ulteriori ricerche per verificare che l'Hotel sia dignitoso di fatto e non perche' nel suo sito web l'algoritmo di ricerca ha trovato questa parola.
Probabilmente, quanto vediamo oggi sono solo i primi passi che dal 2.0 ci porteranno al 2.1 e nonostante il positivo entusiasmo dovra' passare qualche anno perche' si possa iniziare a percepire il vero ed affascinante Web 3.0. Per dire come la penso, mi sento di condividere l'interesse per lo sviluppo di queste possibilita' legate al Web semantico ma difficilmente immagino un web 3.0 slegato da importanti "movimenti di massa" sempre + dimostrazione di una diffusa intelligenza collettiva organica.

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