Settimana scorsa ho partecipato ad un corso/incontro/ognuno lo vive come gli pare, dedicato al Word of Mouth ed al Buzz Marketing. Il corso, organizzato da Reed Business, e' stato molto interessante e nel complesso ben organizzato. Tra i relatori + efficaci: Bernard Cova (bravo e divertente), Justin Kirby, Dario D'Aprile (Fox) e Gianandrea Facchini.
Piuttosto che dilungarmi ora sui diversi interventi, preferisco in questo momento lasciarvi la mia impressione sul fenomeno. Il WOM e' qualcosa di importante, potente che presto non si potra' tenere in considerazione nel "fare comunicazione" ma soprattutto nel fare del buon marketing. E' oramai noto a tutti quanto relazione, fiducia e coinvolgimento siano la base del nuovo comunicare online e di tutto il fenomento 2.0. Ecco, comprendere bene queste dinamiche, rispettarle e sapervi giocare in modo corretto ma efficace saranno elementi strategici per le aziende.
Purtroppo oggi i metodi di misurazione dell'efficacia del Wom e del Buzz sono ancora in sviluppo e le metriche di misurazione dell'efficacia dell'investimento (ROI) cui le aziende sono tanto attente e troppo legate, non permette facili valutazioni del ritorno dell'investimento. Alcune sono per esempio:
- Time to Marketing information: tempo tra esecuz. azione e dsponibilita' dei dati post campagna;
- Customer Satisfaction: relazione tra monitoriaggio dei social media e le attivita' di analisi e la loro implementazione;
- Actionable Insights: leva che copre sia aspetti qualitativit che quantitativi delle azioni suggerite dall'analisi dei social media;
- Early Warning: monitorare i social media per accorgersi e poter intervenire tempestivamente su eventuali voci che si diffondono in rete e controllarne impatto sul business.
A proposito di metriche vi invito a visitare il sito Groundswell ed in particolare a leggere l'art. di Charlene Li (c'era anche lei al convegno!) dal titolo:"New ROI of Blogging" del quale riporto qui una tabella:
In fin dei conti, metriche a parte, emerge chiaramente che per agire oggi su tale leva, piu' che soldi serve coraggio. Si, il coraggio di osare, il coraggio di testare azioni, di sperimentare per capire... non pensate che scherzi, e' cosi'. E' necessario ritagliare piccoli budget e testare azioni che stimolino il wom o il buzz e non aver pero' la frenesia spesso incontrollabile di chieder conto dopo magari un mse dei risultati, al professionista che ci assiste per tali attivita'. Certo, la famosa resa dei conti verra' ma questi sono fenomeni che richiedono tempo e che basano la loro efficacia sugli strumenti che diamo agli utenti per parlare del nostro prodotto.. e non mi riferisco alle promozioni ma alla storia di cui il nostro prodotto deve vivere nella mente e nelle parole del consumatore che solo cosi' avra' argomenti per diffondere il nostro verbo e trasformare in valanga la piccola pallina di neve che abbiamo mosso.
Un ultimo consiglio: prima di approciare il Wom, ponetevi queste domande...
- qual'e' il mio obiettivo?
- quale beneficio mi aspetto?
- Quali parametri misurero'? e come, con quali strumenti?
- qual'e' il costo atteso per raggiungere l'obiettivo?
Buon Word of Mouth a tutti ;)
1 commento:
Max, grazie delle citazioni. A presto, Gianandrea
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